Il metodo Suzuki spiegato in 8 punti.
di Alan K. Duncan (genitore Suzuki)
1. Musica per la pace
Shinichi Suzuki ha ideato il suo metodo con l'intento di promuovere la pace nel mondo attraverso la musica. Nulla come la musica favorisce lo scambio tra culture: il suo linguaggio universale supera i confini geografici. Suzuki credeva che educare i bambini attraverso la musica potesse sviluppare empatia e cooperazione tra le persone.
2. Talento non innato, ma coltivato
Suzuki sosteneva che il talento non fosse prerogativa di pochi. Il metodo non cerca “la perla nell’ostrica”, ma si fonda sul lavoro paziente del giardiniere: un’azione metodica e costante che porta alla luce le capacità musicali di ogni bambino.
3. Apprendimento come la lingua materna
L'acquisizione del linguaggio musicale segue lo stesso processo dell’apprendimento della lingua materna. Ogni bambino, immerso nell’ascolto e nell’approvazione degli adulti, imita, interiorizza e apprende tutte le sfumature del linguaggio musicale.
4. La lettura viene dopo
Come i bambini imparano a parlare prima di leggere, così nello studio musicale secondo Suzuki la lettura dello spartito avviene in un secondo momento.
Anche quando viene introdotta, l’educazione dell’orecchio resta centrale nell’apprendimento.
5. Il triangolo educativo
Alla base del metodo c’è il “triangolo Suzuki”: bambino, insegnante e genitore collaborano in modo attivo. Ognuno ha un ruolo fondamentale per creare un ambiente educativo sereno, efficace e continuo.
6. Ripetizione e perfezionamento
La revisione dei brani già appresi è una parte fondamentale del metodo. Con l’esperienza, il bambino sarà in grado di applicare nuove tecniche ai brani conosciuti, perfezionandoli e mantenendo vivo il proprio repertorio.
7. Progressi costanti, non frettolosi
“Senza fretta e senza pause” era uno dei motti di Suzuki. Il metodo punta a progressi stabili e duraturi, attraverso la pratica quotidiana, l’ascolto costante, un repertorio graduale e l’incoraggiamento da parte di insegnanti e genitori.
8. Imparare insieme
Suzuki credeva nel valore delle lezioni di gruppo, tanto quanto in quelle individuali. Suonare insieme motiva i bambini, rafforza l’apprendimento, affina l’intonazione, il ritmo e crea un forte senso di appartenenza.